CORSI

Imparare non è solo sedersi, ascoltare e ripetere. Imparare può essere un'esperienza viva, corporea, condivisa. I laboratori di Pedagogia Scenica Integrata nascono proprio da questa visione: dare forma e movimento al sapere, trasformare concetti e lezioni in azioni teatrali, far scoprire agli studenti e agli insegnanti che anche la matematica, la grammatica o la storia possono essere vissute in scena, con il corpo, con la voce, con lo spazio.

Per gli insegnanti, i laboratori offrono strumenti pratici per portare in classe un nuovo modo di insegnare, che coinvolge, stimola, rende memorabile ogni contenuto.
Per gli studenti, invece, rappresentano un'occasione per imparare divertendosi, rafforzare il metodo di studio, allenare la concentrazione e il pensiero creativo, migliorare l'autostima e il rendimento scolastico.

Qui, l'apprendimento si mette in scena. E, proprio come a teatro, ogni partecipante scopre di avere un ruolo, una voce, un posto nella storia che sta imparando.


In un'epoca in cui la didattica tradizionale mostra sempre più spesso i suoi limiti nel coinvolgere attivamente gli studenti e nel rispondere alle loro esigenze espressive, cognitive ed emotive, si fa strada l'urgenza di ripensare i linguaggi educativi. Il Corso di teatro per insegnanti, fondato sull'approccio della Pedagogia Scenica Integrata, risponde a questa urgenza proponendosi come uno spazio formativo dedicato ai docenti di ogni ordine e grado che desiderano acquisire strumenti concreti per introdurre pratiche teatrali all'interno delle ore curricolari, trasformando le discipline scolastiche in esperienze vive e partecipate.

La Pedagogia Scenica Integrata, formalizzata da Francesco Consiglio e Clara La Farciola nel volume La classe va in scena (Itard, 2025), è un metodo che coniuga teatro, neuroscienze, psicologia dell'apprendimento e didattica attiva, ponendo al centro dell'azione formativa la corporeità, la narrazione e la dimensione relazionale. Il teatro, in questo contesto, non è fine a se stesso né relegato ad attività extracurricolari, ma si fa linguaggio didattico trasversale, capace di aprire nuovi canali di comunicazione tra docente e studenti, tra contenuti e vissuto.

Durante il corso, gli insegnanti non solo vivono in prima persona l'esperienza teatrale — esplorando il corpo, lo spazio, la voce, il ritmo, l'improvvisazione e la drammatizzazione — ma imparano anche a tradurre questa esperienza in modelli replicabili in classe. Le materie scolastiche (dalla matematica alla storia, dalla letteratura alle scienze) vengono rilette attraverso la lente della scena: un'equazione può essere trasformata in una partitura fisica, un evento storico può diventare un tableau vivant, un testo poetico può essere agito sul palcoscenico della classe.

Particolare attenzione viene data alla progettazione di attività didattiche che integrino l'aspetto cognitivo con quello emozionale, favorendo la partecipazione attiva degli studenti e valorizzando le intelligenze multiple. I corsisti apprendono come strutturare percorsi che potenzino la concentrazione, la memoria, l'ascolto, il lavoro di gruppo, l'empatia e la consapevolezza corporea. Le tecniche apprese non mirano alla performance artistica, bensì alla creazione di contesti di apprendimento significativi e coinvolgenti, in cui ogni alunno possa trovare spazio per esprimersi e apprendere secondo i propri tempi e stili.

Il corso prevede anche momenti di riflessione pedagogica e confronto tra pari, affinché i docenti possano rielaborare criticamente le esperienze vissute, valutarne l'efficacia e immaginare nuove applicazioni all'interno della propria pratica quotidiana. Si sviluppa così una comunità educante orientata al cambiamento, in cui il sapere non è trasmesso dall'alto, ma co-costruito attraverso l'azione scenica.

Il Corso di teatro per insegnanti rappresenta un'occasione preziosa per rinnovare l'arte dell'insegnamento, superando l'immobilismo della lezione frontale e riscoprendo il potenziale trasformativo del corpo, della voce e della presenza. Un'esperienza formativa che non solo arricchisce la cassetta degli attrezzi didattici del docente, ma che invita a un ripensamento profondo del rapporto educativo, rendendolo più autentico, incarnato e generativo.


Nel panorama dell'educazione contemporanea, in cui il rischio della dispersione scolastica e del disinteresse per lo studio si fa sempre più concreto, si rende necessario un ripensamento radicale delle metodologie didattiche tradizionali. Il corso Imparare Recitando nasce da questa urgenza, proponendosi come un dispositivo formativo fondato sui principi della Pedagogia Scenica Integrata, un approccio innovativo che fonde l'intenzionalità educativa con gli strumenti e i linguaggi del teatro.

La Pedagogia Scenica Integrata, recentemente formalizzata da Francesco Consiglio e Clara La Farciola nel volume La Classe va in Scena (Itard, 2025), si fonda su una concezione dell'apprendimento come esperienza incarnata, relazionale e creativa. In tale prospettiva, il teatro non è soltanto un'attività espressiva, ma un vero e proprio ambiente di apprendimento, dove il sapere si fa gesto, voce, spazio, ritmo, emozione condivisa.

Imparare Recitando si struttura come un percorso laboratoriale destinato a studenti di scuola primaria e secondaria, articolato in moduli tematici che assumono i contenuti curricolari come materiale drammaturgico. Storia, matematica, grammatica o scienze non vengono trasmesse frontalmente, ma messe in scena, rielaborate attraverso improvvisazioni guidate, giochi di ruolo, narrazioni collettive, esercizi di consapevolezza corporea e vocale. Il testo scolastico diventa copione da abitare, da interrogare, da trasformare in azione scenica. In questo modo, l'alunno non è più spettatore passivo della lezione, ma protagonista attivo del proprio processo cognitivo ed emotivo.

Il corso si apre con una fase esplorativa in cui il gruppo classe viene accompagnato a riconoscere i propri stili cognitivi e comunicativi attraverso strumenti teatrali: giochi di fiducia, esercizi di attenzione, pratiche di ascolto reciproco. Successivamente, si passa alla fase educativa vera e propria, nella quale i contenuti disciplinari vengono affrontati in modo dinamico, corporeo e simbolico. Il teatro, in questo contesto, non ha una finalità artistica ma formativa: la performance non è fine a se stessa, ma strumento per costruire significato e radicare il sapere in un'esperienza vissuta.

Particolare attenzione viene riservata all'individualizzazione del percorso: la Pedagogia Scenica Integrata riconosce e valorizza la pluralità degli stili di apprendimento, proponendo esercizi differenziati per età, bisogni educativi e caratteristiche personali. Mentre il bambino della scuola primaria esplora i contenuti attraverso il gioco simbolico e l'uso di oggetti-simbolo, l'adolescente lavora maggiormente sull'espressione identitaria e sulla rielaborazione narrativa dei concetti appresi.

Tra gli esiti osservabili di Imparare Recitando si evidenziano una maggiore motivazione allo studio, un incremento dell'autoefficacia percepita, un miglioramento delle competenze comunicative e relazionali. L'alunno impara non solo a sapere, ma a essere nel sapere, ad abitarlo con il corpo, la voce, l'immaginazione.

Il laboratorio Imparare Recitando rappresenta un esempio concreto di come il teatro possa diventare veicolo di apprendimento significativo, promuovendo una scuola più inclusiva, più viva, più consapevole. Un luogo dove la conoscenza non viene semplicemente trasmessa, ma esperita, incarnata, trasformata in esperienza condivisa.

Se sei uno studente che desidera migliorare il proprio metodo di studio, affrontare con più serenità le sfide scolastiche o ritrovare motivazione, oppure un genitore che vuole offrire al proprio figlio un'opportunità di crescita personale e autonomia, ti invito a partecipare a un incontro individuale conoscitivo sulla Pedagogia Scenica Integrata.
Un'occasione per scoprire come questa nuova disciplina può fare la differenza, dentro e fuori la scuola. 

Per informazioni:
📧 consigliocoach@gmail.com
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